La cultura aziendale è una concezione che viene spesso propagandata dal settore Risorse Umane ed è richiesta di frequente ai potenziali dipendenti. C’è un buon motivo per questo: la soddisfazione dei dipendenti è fortemente correlata a questo fattore, come dimostrano gli esempi ampiamente documentati degli effetti positivi di una valida cultura del lavoro e della fidelizzazione dei dipendenti. Tutto ciò è confermato anche da alcuni programmi di sensibilizzazione dei dipendenti realizzati da nomi del calibro di Google, che si posiziona regolarmente in cima alla lista delle 100 migliori aziende per cui lavorare.
Quando un dipendente si rende veramente conto del valore della visione, della missione e della cultura di un'organizzazione, si sente parte di qualcosa di più grande e comprende il ruolo che svolge per il successo dell'azienda. È la visione macroscopica che aiuta a guidare il punto di vista microscopico del flusso di lavoro quotidiano.
Come azienda, siamo orgogliosi di avere un forte tasso di fidelizzazione dei dipendenti, tanto che molti membri del personale lavorano qui da un decennio o più. Si tratta di persone che si sono integrate perfettamente nell'azienda, dopo averla vista crescere e aver contribuito con la loro passione ad ogni tappa del suo percorso.
Allo stesso tempo, abbiamo avuto la fortuna di sperimentare una crescita sostenuta, con un aumento del numero di dipendenti di oltre il 300% negli ultimi 12 anni. Con l'afflusso di nuovi dipendenti, è arrivata anche un'iniezione di talento e potenziale
Ma come si fa a diffondere una cultura unificata e condivisa in un'azienda con centinaia di nuovi dipendenti sparsi in diversi paesi?
Nel 2014, Infront ha definito la sua cultura aziendale ideale, quella che i dipendenti avrebbero accolto con favore e abbracciato. Tuttavia, pur essendo consapevole della nostra missione e dei valori esistenti, il personale non aveva ben chiaro come tradurli nelle proprie attività quotidiane. Pertanto, una volta definita, la cultura aziendale deve essere diffusa e articolata in principi attuabili e comprensibili che il personale può assimilare e mettere in pratica facilmente.
Il risultato è l'ONE-Journey
#TBT Guarda tutte quelle facce sorridenti! Un altro onboarding #ONEJourney completato con successo sul Monte Rigi la settimana scorsa pic.twitter.com/wOBtkWcesh
— Infront (@infrontsports) 6 aprile 2017
Il nostro programma di onboarding di 3 giornate per i nuovi dipendenti - l'Infront ONE-Journey - è stato introdotto per la prima volta nel giugno 2015 su iniziativa del Presidente e CEO Philippe Blatter. Il programma mira ad aiutare i nuovi arrivati ad assimilare la nostra cultura, ad acquisire conoscenze aziendali e a relazionarsi con i colleghi al di fuori delle attività quotidiane.
Negli ultimi due anni si sono svolti sette eventi ONE-Journey. Grazie al feedback incredibilmente positivo dei partecipanti e dei membri della direzione, la struttura è rimasta invariata:
un gruppo di circa 30 nuovi dipendenti (provenienti da società del gruppo Infront in tutto il mondo) si incontrano presso la sede centrale di Infront a Zugo prima di salire sul vicino Monte Rigi, la cosiddetta Regina della Montagna.
Una volta arrivati in vetta, seguono un programma diversificato che si articola in 3 giornate, fornendo modelli di riferimento e tecniche utili per riflettere su se stessi, ottimizzare il lavoro di gruppo e contribuire a un ambiente di lavoro positivo ed efficiente.
L'ultimo giorno di #Infront1j sul Monte Rigi oggi. Le istruzioni per la famosa caccia agli indizi prima di mandare i nostri nuovi colleghi alla ventura! 🏔️👊️ pic.twitter.com/BmTbZJUj3c
— Infront (@infrontsports) 30 agosto 2017
Facilitati da un coach, i nuovi dipendenti partecipano a workshop in cui apprendono la visione, missione e cultura aziendale, seguiti da sessioni di breakout in cui lavorano insieme per offrire soluzioni agli scenari in corso all'interno dell'organizzazione.
L'obiettivo finale è quello di aiutare ad abbattere le barriere e creare relazioni tra le unità aziendali e i reparti, contribuendo a mantenere vivo un flusso di comunicazione chiaro e creando una rete interna ben funzionante.
Il pieno coinvolgimento del top management fin dall'inizio è stato fondamentale. Quando i leader dell’azienda abbracciano la sua cultura e ne diventano ambasciatori, questo genera un effetto a cascata, motivando tutti i livelli del personale a fare lo stesso.
Inoltre, garantire l'accessibilità ai vertici aziendali durante l'ONE-Journey aiuta il nuovo personale a sentirsi valorizzato e a comprendere meglio i messaggi generali. Questo effetto è risultato particolarmente incisivo in occasione dell'ultimo evento ONE-Journey, dove si è tenuta una sessione dedicata di Q&A con Philippe Blatter. Ciò ha offerto ai nuovi dipendenti la rara opportunità di porre domande sia di carattere commerciale che personale in un ambiente intimo e aperto.
Dopo che quasi 200 dipendenti di tutti i livelli e di tutti gli uffici (dagli Associati ai Direttori Esecutivi, dall'Austria a Singapore) hanno sperimentato l'ONE-Journey, questo programma è diventato sinonimo di una cultura positiva che si è diffusa in tutta la nostra azienda.
#infront1j #wetransformsport #onejourney #oneteam #infrontsports #sharingpassion
A post shared by Niccoló Mornati (@nic_mornati) on Aug 28, 2017 at 5:25am PDT
E il feedback è stato estremamente incoraggiante: il 100% di tutti i partecipanti ha valutato l'evento come un'esperienza preziosa. Diffondere una cultura in cui i dipendenti si sentono veramente valorizzati, connessi e liberi di seguire le proprie passioni, non può che avere un ritorno positivo sull'investimento!
Thanks again to our ONE-Journey participants. #DidYouKnow 28 employees from eight subsidiaries joined us on Mt.Rigi this time? #Infront1j🙌👍 pic.twitter.com/VCUlPRocQa
— Infront (@infrontsports) August 30, 2017
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