Infront metterà da subito a disposizione di FIDAL il proprio know-how ultradecennale nel settore dello sport business, la propria rete commerciale, capillare sia a livello nazionale, sia internazionale, le competenze del proprio Centro di Produzione e Post-Produzione, in grado di offrire una vasta gamma di servizi produttivi e digitali, e una propria struttura organizzativa dedicata al progetto. In particolare, sarà messo a punto un piano di comunicazione integrato al fine di sviluppare il progetto di crescita in visibilità e notorietà della FIDAL, a beneficio della Federazione stessa e dei suoi partner.L’accordo prevede inoltre l’ideazione, valutazione e sviluppo di nuovi progetti o manifestazioni sportive volte allo sviluppo del movimento dell’atletica italiana.
Le Interviste
"È un accordo storico, sorprendente e importante fatto di progettualità comuni - ha dichiarato il presidente del CONI, Giovanni Malagò -. L'atletica oggi si mette la medaglia sul petto e viene riconosciuta come una federazione che merita fiducia. Un accordo di 6 anni, non è una cosa comune. Io da qualche anno ci ho messo la faccia con l'atletica italiana. Mi ricordo le critiche, legittime, dopo certi risultati a Mondiali e Olimpiadi. L'atletica ora è in grande crescita e sono contento che questa semina stia portando i suoi frutti. Elena Vallortigara è il volto di una scommessa che è stata vinta, la conferma che bisogna saper rischiare e mettersi in gioco: è così che alla fine arrivano i risultati, nello sport come nella vita". Alfio Giomi, Presidente FIDAL: "E' un momento magico per l'atletica azzurra in cui si raccoglie ciò che si sta seminando da anni. Un lungo lavoro fatto di scelte coraggiose che parte da lontano, costruito nel tempo. Perché l'atletica non si improvvisa. Berlino punto di arrivo di un percorso e punto di partenza per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Un successo in più o meno cambia. Elena è grande dentro, è una persona forte. Infront ha creduto nell'atletica e ha visto che c'erano delle potenzialità da sviluppare e, possiamo dirlo, ha fatto un gran bell'affare!"
Fabrizio Donato, bronzo olimpico 2012 di salto triplo e capitano della squadra azzurra: "La mia carta d'identità dice che sono un po' più grandicello. In allenamento riesco a salvaguardarmi, in gara dovrò gestirmi perché non ho un'autonomia infinita di salti. Poche gare, mi gioco tutto a Berlino. Sono appena rientrato dal raduno azzurro di Formia e posso dire di essere tornato a casa felice. Nella squadra per Berlino ci sono tanti giovani, meno male che ci penso io ad alzare la media. Se è vero che le staffette sono la cartina tornasole del movimento, l'atletica italiana può sorridere."